Gianni Sabatino
Nessun insegnamento vale quanto l'esempio
B.P.
Nessun insegnamento vale quanto l'esempio
B.P.
Gianni ha fatto la promessa il 6 giugno del 1956 e si definiva uno “Asciomane”, tale era la sua passione per lo Scautismo. Sfidiamo chiunque a ricordare la data della propria promessa, ricordiamo certamente il posto, il momento, ma avere ancora a mente la data è qualcosa di certamente più complicato. Questo dettaglio dà la misura di Gianni in quanto Scout!
Per chi lo ha conosciuto i suoi racconti sono sempre stati un misto tra illuminazione e avventura; storie di una forza tale che a tutti sembra di averlo visto promettere a collina Liguorini col Gruppo Avellino 1, portare alto il guidone degli Sparvieri in caccia o, preoccupato, mentre discute con i suoi coetanei della crisi del canale di Suez e delle possibili chiamate alle armi. Storie di altri tempi, ma di alto valore, che sono state tramandate non solo da lui, ma anche da tutti quelli che con lui hanno fatto un tratto di strada, condividendo la fatica e la felicità del Servizio.
Gianni non è stato però solo un ragazzo appassionato di scautismo, è stato un Capo che ha avuto molto da dire fino al suo ultimo giorno. Fino all’ultimo respiro è stato in Servizio: lasciando questa terra da Capo dello stesso gruppo con cui aveva fatto la promessa molti anni prima. Anni vissuti a fondare gruppi tra Irpinia e Puglia, là dove è ancora ricordato con affetto estremo, dove i suoi Esploratori ancora raccontano le avventure vissute insieme tra Bovino e San Severo.
Ricordava tutto, perché a tutto il bello attribuiva il giusto valore: per lui non faceva differenza essere stato capo della logistica in uno dei campi degli Alisei, aver quasi incontrato Paolo VI a un campo, aver partecipato al Jamboree del 2007 oppure aver costruito un’auto in legno che somigliava a una formula 1, aver fatto dormire all’addiaccio 4 novizi, o aver realizzato gli incastri per la costruzione di un pennone. Non c’era differenza per lui perché eventi grandi o piccoli erano bei ricordi solo se portavano alla felicità semplice di San Francesco, al successo come lo intendeva B.P.
La sua opera più grande in Associazione, forse, è stata la Base di Aiello del Sabato, per la quale ha combattuto recuperando materiali nei posti più impensabili, coinvolgendo Scout e non, prendendo colpi che mai gli sono stati risparmiati e ripartendo sempre con la determinazione di chi fa le cose per il bene degli altri, di una terra che ha sempre avuto difficoltà ad emergere e che era divenuta famosa per un posto tra i castagni che ospitava giovani da tutta Italia. Una volta un Esploratore di Caltanissetta, scendendo dal pullman e varcando il cancello disse “E’ bellissimo, mi sembra di stare sulle Alpi” e se quel bosco regalava quelle gioie e speriamo lo possa fare di nuovo è solo grazie a Gianni.
Ora, quando il cancello lo varcherete voi e farete esperienza dell’ombra di quei castagni, della carezza di quel vento, quando vi muoverete silenziosi per i giochi notturni o urlanti nelle danze, se vi sentirete felici e liberi, a voi chiediamo solo una cosa: fermatevi un attimo per un ringraziamento e una preghiera per Gianni, anche se non lo avete conosciuto è lì con voi a insegnare la semplicità.